Ode alla gallina
Fine maggio 2020
Niente funziona, si lavora in dad, sono in crisi, nervosa, sul punto di scoppiare.
Esco di casa disperata e, arrivata in cortile, sotto il sole di mezzogiorno, vedo una gallina rosso fuoco, dall’aria svampita ma curiosa: “E tu, da dove arrivi?” le chiedo. Mi avvicino e non fugge, l’accarezzo e in un attimo me la trovo in braccio che mi guarda.
Dimentico la pesantezza del vivere.
Da dove è arrivata? Si è persa?
La porto nell’orto dove c’è l’insalata e parto per comprare il becchime al consorzio: devo darle da mangiare.
Dopo poche ore dal suo arrivo la trovo nella cesta accovacciata, come se si nascondesse, penso avrà mica fatto l’uovo? Ed era proprio così un uovo, il primo…ero felice!!
Il santo del giorno del suo arrivo era San Ferdinando e per questo l’ho chiamata Nanda
Un suo modo di esprimere affetto è beccarmi i piedi quasi per farmi un omaggio amoroso.
Il recinto dove vive Nanda confina con la mia cucina e lei, sentendo il rumore dei piatti, sale sul davanzale e mi guarda dal vetro. A volte apro la finestra e le porgo una foglia di insalata che lei becca dalla mano: diventa il nostro appuntamento quotidiano, ma anche il posto dove lei ha deciso di passare la notte aspettando lo spuntare del sole. Un giorno arriva una compagna per Nanda a cui do il nome di Betty: è rosso fuoco, identica come una gemella. Camminano insieme, mangiamo insieme, si sdraiano una sull’altra e la sera salgono insieme sulla finestra, mi chiamano beccando sul vetro e si consuma il nostro rito: una parentesi terapeutica, perché ancestrale, di contatto con la natura più vera e istintiva. Dopo due anni e più di 700 uova, che non sono da sottovalutare, una notte arriva una volpe affamata…
La storia non finisce bene ma sono quasi sicura che arriveranno altri doni e avrò motivo di raccontare altre storie.
Ode alla gallina
Legno e cartapesta, cm. 200×150, Marina Pepino, 2022
Opera installazione nata da un incontro ravvicinato di un essere animale e un uomo.
É una testimonianza poetica e materica, nel contempo, dell’interdipendenza affettiva di ogni essere vivente.