Flussi Grovigli Bagliori
Scene da un Mondo (ir)responsabile
Flussi Grovigli Bagliori. Scene da un Mondo (ir)responsabile. Mostra collettiva organizzata da Grandarte in collaborazione con l’associazione culturale Amici di Bene – onlus a cura di Giuseppe Formisano ed Enrico Perotto. Marina Pepino è presente con tre delle sue ultime opere.
Quello che resta
L’ALBERO PARLA
Quello che resta delle mie foglie che brillavano al vento, dei miei rami che erano mani protese nel cielo, della mia corteccia che era la pelle di una sorgente di luce per l’intera umanità, quello che resta della mia chioma che era una costellazione di stelle terrestri che illuminavano le vostre sere d’estate, e vi riparavano dalla pioggia d’autunno, è ora un cumulo di cenere, è ora una ferita grigia nella terra vuota.
Quello che resta è l’agonia dell’ape che qui veniva a suggere polline e ora non ha più nutrimento. È il cinguettio strozzato del cardellino senza più nido ove riparare i suoi piccoli e fragili pulcini.
Quello che resta è questo sangue rappreso e annerito, reliquia di tutto il sacro mondo naturale che avete colonizzato e devitalizzato, fatto vostro senza chiedere permesso.
Ode alla gallina
Fine maggio 2020
Niente funziona, si lavora in dad, sono in crisi, nervosa, sul punto di scoppiare.
Esco di casa disperata e, arrivata in cortile, sotto il sole di mezzogiorno, vedo una gallina rosso fuoco, dall’aria svampita ma curiosa: “E tu, da dove arrivi?” le chiedo. Mi avvicino e non fugge, l’accarezzo e in un attimo me la trovo in braccio che mi guarda.
Dimentico la pesantezza del vivere.
Da dove è arrivata? Si è persa?
La porto nell’orto dove c’è l’insalata e parto per comprare il becchime al consorzio: devo darle da mangiare.
Dopo poche ore dal suo arrivo la trovo nella cesta accovacciata, come se si nascondesse, penso avrà mica fatto l’uovo? Ed era proprio così un uovo, il primo…ero felice!!
Il santo del giorno del suo arrivo era San Ferdinando e per questo l’ho chiamata Nanda
Un suo modo di esprimere affetto è beccarmi i piedi quasi per farmi un omaggio amoroso.
Il recinto dove vive Nanda confina con la mia cucina e lei, sentendo il rumore dei piatti, sale sul davanzale e mi guarda dal vetro. A volte apro la finestra e le porgo una foglia di insalata che lei becca dalla mano: diventa il nostro appuntamento quotidiano, ma anche il posto dove lei ha deciso di passare la notte aspettando lo spuntare del sole. Un giorno arriva una compagna per Nanda a cui do il nome di Betty: è rosso fuoco, identica come una gemella. Camminano insieme, mangiamo insieme, si sdraiano una sull’altra e la sera salgono insieme sulla finestra, mi chiamano beccando sul vetro e si consuma il nostro rito: una parentesi terapeutica, perché ancestrale, di contatto con la natura più vera e istintiva. Dopo due anni e più di 700 uova, che non sono da sottovalutare, una notte arriva una volpe affamata…
La storia non finisce bene ma sono quasi sicura che arriveranno altri doni e avrò motivo di raccontare altre storie.
Meeting
… Serenamente contemplava la corrente del fiume; mai un’acqua gli era tanto piaciuta come questa, mai aveva sentito così forte e così belli la voce e il significato dell’acqua che passa. Gli pareva che il fiume avesse qualcosa da dirgli, qualcosa che egli non sapeva ancora, qualcosa che aspettava proprio lui…
Da Siddartha, Herman Hesse
Non dite, “ho trovato la verità,” ma piuttosto, “ho trovato una verità.” Non dite, “ho trovato il sentiero dell’anima.” Dite piuttosto “sul mio sentiero ho incontrato l’anima in cammino.” Poi che l’anima cammina su tutti i sentieri. L’anima non va su di una linea, e non cresce come una canna. L’anima si svolge in 1000 petali come un fiore di loto.
K. Gibran
Terracotta, gesso, vetro e legno, cm. 140×140, Marina Pepino, 2022
Incontro di sapienti uguali ma diversi. Ognuno di loro ci porta una goccia di luce per Indicarci la strada della verità. La pace viene da dentro non cercarla fuori.