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Giancarlo Giordano – Calendario 2023

Vigili del Fuoco Volontari di Racconigi

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Presso la sede dei volontari del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Compagnia Santa Barbara di Racconigi, sono state presentate le opere realizzate e donate da Giancarlo Giordano per il Calendario 2023.

Giancarlo Giordano con Valerio Oderda, sindaco di Racconigi, e Andrea Bordese, capo Distaccamento Volontari Vigili del Fuoco di Racconigi

Giancarlo Giordano, un artista per la vita

L’arte è un universo autonomo, fine a se stesso e privo di scopi.

Nonostante scaturisca dall’uomo, non ha un’utilità, ma costituisce un altro reale, capace di dischiudere mondi lontanissimi e sconosciuti che talvolta si nutrono del presente e custodiscono sensazioni, ricordi, emozioni altrimenti indescrivibili, lasciate dall’umanità lungo le sponde della vita. Le artiste e gli artisti raccolgono quest’invisibile e lo interpretano, restituendolo al mondo attraverso linguaggi più o meno comprensibili all’intelletto umano, ma di certo capaci di suscitare un profondo nuovo sentire che colpisce dritto al cuore e lo scuote, lasciando solchi profondi. Da qui potrà germogliare nuova vita.

Questo da sempre fa Giancarlo Giordano e nel caso dell’ampio ciclo pittorico realizzato appositamente per arricchire il calendario 2023 della Compagnia Santa Barbara di Racconigi, alla quale partecipano i volontari del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, si può dire che l’artista nato a Racconigi nel 1940, oltre a comprovare ulteriormente il suo indiscusso talento espressivo, confermi anche la sua profonda umanità e le doti etiche che ne hanno contraddistinto il lungo percorso umano e creativo.

Come i pompieri, Giordano conosce bene il fuoco, ha imparato a maneggiarlo e a domarlo sin da ragazzo, quando faceva il fabbro e le sue mani saldavano cisterne, assemblavano, battevano e piegavano il ferro sotto alle fiamme. Nel 1969 entrò presso l’ex ospedale psichiatrico cittadino in qualità di infermiere e da allora, per ben ventitré anni, si occupò dell’assistenza delle persone lì ricoverate, esistenze al limite dai corpi talmente deformati dalla sofferenza, dal degrado dell’abbandono, ma soprattutto dall’indifferenza della società civile, da sembrare appartenere ad un’altra specie, non più umana. 

Questa drammatica esperienza ha dato vita a una produzione pittorica senza pari che ha portato l’artista a farsi portavoce solidale di tante tragiche realtà contemporanee spesso invisibili, in cui l’umanità viene ingiustamente segregata e privata dei diritti fondamentali. 

Schizzi, carte, chine, acquerelli, tele di grande formato dal forte impatto cromatico, ma anche testimonianze scultoree, dalle grandi figure femminili in bronzo e cemento armato alla raccolta di piccole figure in terracotta smaltata, costituiscono oggi la piena maturazione di un complesso linguaggio pittorico che lo ha portato ad affermarsi nel panorama dell’arte contemporanea, in Italia e all’estero.

Come aveva allora deciso di raccontare queste storie con voce fraterna e con i suoi dipinti, capaci di restituire dignità a simulacri dilaniati dal male, oggi Giordano è in prima fila per sostenere chi rischia la propria vita ogni giorno al fine di soccorrere e salvaguardare l’incolumità delle persone e dei nostri territori in occasione di incendi, emergenze e calamità naturali. 

Le nuove grandi opere pittoriche che arricchiscono questa 19° edizione del calendario nascono con la stessa urgenza con la quale operano i volontari della Compagnia di Santa Barbara di Racconigi e ci raccontano cronache di vita, un universo ai più solo immaginato dove regna la paura del dramma imminente, dove i Vigili del fuoco sono uomini tra gli uomini che con spirito di abnegazione accettano di mettere a repentaglio la propria vita per salvare quelle altrui.  

I quindici lavori di grande formato costituiscono una preziosa raccolta che proietta nella realtà esterna l’ansia interiore e ne deforma l’aspetto oggettivo per investirla di una propria carica emotiva, un’arte che ha in sé un’implicita tendenza al monumentale, nel solco del Novecento Italiano e che trova nella sintesi stilistica, nei robusti primi piani, nelle angolature spigolose dei corpi e dei volti, l’uso sobrio, talora povero dei colori, una funzione rilevante della composizione spaziale. Questo realismo espressionista si evidenzia nelle varie sequenze sceniche riportando, accanto ai corpi dei Vigili del fuoco, appunti e particolari talora terribili, realizzati con equilibrata naturalezza ed evitando retorica celebrativa e mitizzazioni eroiche.

C’è l’uomo, l’umanità che non si arrende e insieme lotta e resiste, dietro quelle divise dai toni accesi che colmano lo spazio di lampi cromatici verdi e gialli, tracciati di getto mediante linee graffianti prive di velleità estetiche. L’emergenza è protagonista, la tensione narrativa scompone i piani in composizioni fortemente dinamiche e vitali, tanto da permettere all’osservatore di partecipare alla scena, di percepire l’odore di bruciato, il calore delle fiamme color oro e rosso pompeiano, le grida d’aiuto che s’alzano al cielo, il dramma della morte imminente scongiurato dal coraggio e dal sacrificio dei Vigili del fuoco. Restano i loro sguardi duri e impenetrabili dove brilla la dignità, la consapevolezza di una scelta di vita a favore del prossimo, il sussulto che solo il più profondo spirito di fraternità e fratellanza può generare.  

Volgendo il suo sentire e il suo indiscutibile talento d’artista sull’attività svolta dal Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Racconigi, Giancarlo Giordano ci ha offerto un’opportunità per capire meglio il nostro presente, per scoprire tante storie quotidiane, una per ogni mese dell’anno, delle quali ognuno di noi potrebbe essere protagonista, dove alla paura del trapasso fa da contraltare la speranza condivisa.  

Ecco allora che l’inutilità oggettiva dell’arte può dar vita a qualcosa di socialmente produttivo, può servire a sensibilizzare, a far sì che le persone possano aiutarsi e sostenersi vicendevolmente, artisti e Vigili del fuoco, donne e uomini, cittadini responsabili che scelgono d’agire in nome della solidarietà con coraggio, attraverso azioni concrete che prendono il largo dai moti di un animo sfiorato dall’arte. 

Anna Cavallera