Camille

A Camille

Ho scolpito A Camille mentre frequentavo l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Qui ero seguita dai professori emeriti  Giulio Cassani e Raffaele Mondazzi.

Con quest’opera volevo rendere omaggio alla famosa scultrice francese Camille Claudel, ma anche a tutte le donne che in qualche modo intendono affermarsi e lottano per rendersi libere.

Da un incontro casuale con il professore fossanese Giorgio Barbero, uomo di cultura e sensibile all’arte, nacque l’idea di posizionare l’opera al Naviglio San Giuseppe a Fossano. Un luogo all’epoca in stato di degrado e che il professore avrebbe voluto recuperare.

Accettai di buon grado il progetto e fui felice che la mia donna A Camilleimpersonasse la lavandaia, una donna stanca ma, nel contempo, orgogliosa, tenace e robusta.

Fu così che donai l’opera al Comune di Fossano.

Il progetto divenne operativo con l’intervento dell’architetto Giacomo Mina che risolse ottimamente l’inserimento della scultura nel muro prospettico prospiciente il Naviglio.

I lavori furono ultimati nella primavera del 1989.

A Camille

A Camille, particolare

La scultrice francese Camille Claudel (1864-1943) morì, senza riconoscimenti e in povertà, dopo trent’anni di segregazione in un ospedale psichiatrico. Oggi le sue opere sono esposte a pieno titolo al Museo Rodin di Parigi.

Nella ruvidità di questa scultura ho voluto indicare le aggressioni subite da Camille nel corso della vita.
La figura femminile appoggia interamente su una parete verticale che è la materia plastica, cioè la scultura, la ricerca. La donna tenta inutilmente di attraversarla.
La materia-passione è il limite oltre il quale Camille non potrà mai andare. Intrappolata dalla sua ossessione è cresciuta, isolata, nella sua grandezza, nella sua arte.

  • Materiale: cemento armato pigmentato
  • Opera modellata in argilla, formata in cemento armato e successivamente scolpita
  • Realizzata nel 1987 e successivamente donata al Comune di Fossano